L’ateneo è situato in Emilia Romagna ed è composto da circa 1.000 docenti e 20.000 studenti provenienti da tutt’Italia e dall’estero, con una prevalenza di studenti della Regione. La ricchezza del territorio si rispecchia in quella dei corsi di laurea: l’ateneo di Modena offre corsi di Ingegneria meccanica e del veicolo, con possibilità di stage in famose case automobilistiche come la Ferrari; corsi sull’alimentazione e agricoltura, riprendendo la tradizione dell’aceto balsamico di Modena; inoltre la sede di Reggio Emilia offre corsi su tanti temi, da quelli più avveniristici, come la robotica a quelli più tradizionalmente legati al territorio, come la ceramica.
Nel tempo, l’ateneo ha deciso di offrire i migliori e più moderni strumenti ai propri studenti e docenti, come EBSCO eBooks, riviste elettroniche, Full Text Finder e banche dati tra cui Business Source Complete, CINAHL Plus, EconLit, Philosopher’s Index, Psychology and Behavioral Sciences Collection. Inoltre, attraverso l’EBSCO Discovery Service (EDS), l’ateneo fornisce ai propri studenti e docenti accesso all’intera collezione della biblioteca attraverso un’unica piattaforma.
EBSCO Discovery Service
L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha adottato ufficialmente EBSCO Discovery Service a novembre del 2017. “La necessità di un nuovo strumento di ricerca unificata di contenuti risale già al 2014; solo nel 2017 tuttavia abbiamo iniziato a svolgere una ricerca di mercato più accurata per l’adozione di una nuova piattaforma che permettesse agli studenti di trovare tutte le risorse a disposizione nelle varie banche dati, gli ebook e le risorse locali attraverso uno strumento unico” spiega Cinthia Pless, coordinatrice delle risorse elettroniche di Ateneo.
La scelta per EBSCO Discovery Service è avvenuta dopo un dettagliato confronto analitico delle varie offerte disponibili sul mercato, pesando ogni caratteristica, sia in termini assoluti, sia rispetto alla propria utenza. “Purtroppo non abbiamo avuto il tempo di condurre trial diretti, ma grazie alla collaborazione di altri atenei abbiamo avuto modo di misurare il funzionamento dei vari prodotti disponibili sul mercato e abbiamo optato per l’offerta di EBSCO” dichiara Cinthia. “Inoltre, fin dal primo contatto con EBSCO – continua Cinthia – abbiamo ricevuto un consistente supporto commerciale da parte di Emilia Quercia, Regional Sales Manager, che è stata molto disponibile nell’ascoltare le nostre richieste, presentare il prodotto ed elaborare offerte ad hoc.”
La decisione di adottare questo discovery è stata orientata anche dal fatto che le biblioteche dell’Ateneo avevano già adottato alcune banche dati EBSCO; “il confronto tra i vari prodotti ha portato a preferire EBSCO, anche grazie alla possibilità di collegare le banche dati non incluse nell’indice centrale con l’uso di widget” spiega Michele Pola, bibliotecario presso la biblioteca universitaria area scientifico-tecnologica “Enzo Ferrari”. La ricerca di mercato è stata portata avanti da un gruppo di lavoro formato da bibliotecari che hanno analizzato i prodotti in rapporto alle esigenze dell’utenza. Successivamente alla scelta, il team ha collaborato con i tecnici EBSCO per circa 8 mesi nell’implementazione di EDS suddividendosi i compiti: occuparsi del collegamento con le varie risorse locali, come cataloghi, repository istituzionali e delle tesi di laurea e dottorato, personalizzare l’aspetto grafico e, infine, comunicare il discovery a tutti gli utenti, in particolare agli studenti.
La personalizzazione del servizio è avvenuta per gradi e con prudenza seguendo i consigli degli specialisti EBSCO: Andrea Marchitelli, Library Services Engineer e Alisia Poggio, Engagement Manager. Ilde Davoli, responsabile della gestione delle risorse elettroniche di Ateneo, spiega che “sono state provate molte strade, alcune con successo sono state poi portate in produzione; altre sono state abbandonate, come ad esempio l’implementazione di alcune applicazioni che non rispondevano alle esigenze reali dell’utenza e confondevano le idee. Un aspetto positivo di questo tool – continua Ilde – sono gli SmartLinks: la possibilità di accedere al pdf tramite un click è molto invitante e dà sicuramente valore aggiunto, invita gli utenti a continuare la ricerca sul portale. Inoltre, l’offerta di una piattaforma che risulti familiare agli utenti e sia facile da utilizzare sprona una maggiore frequenza di utilizzo.” A questi aspetti positivi di EBSCO Discovery Service Michele e Cinthia aggiungono: “la facilità di utilizzo, la possibilità di accedere alle risorse da remoto dopo l’autenticazione tramite Shibboleth, l’interfaccia multi-lingue che permette di andare oltre al binomio italiano-inglese, l’assistenza e la formazione in italiano”. La creazione di una mailing list congiunta del gruppo di lavoro e degli esperti EBSCO, inoltre, è stata molto utile per discutere e risolvere velocemente qualsiasi questione legata allo sviluppo del discovery.
In un recente questionario di soddisfazione degli utenti, il 75% ritiene che grazie a “OneClick” la ricerca sia migliorata ed ora è più efficace e veloce. Nel futuro imminente, inoltre, l’Ateneo intende predisporre una campagna di comunicazione dello strumento agli utenti. “Anche se una prima comunicazione del servizio è già stata fatta tramite banner sui siti internet delle biblioteche, sulle pagine Facebook e la maschera di ricerca è presente su tutti i portali” conclude Cinthia.